L’emanazione dell’ultimo DPCM ci ha lasciati interdetti, doveva essere basato sul documento predisposto dalle Regioni, ed approvato con un consenso unanime eccezion fatta per la Regione Campania. Ieri con la pubblicazione in Gazzetta abbiamo scoperto che alla lettera Z) è stata aggiunta la menzione su “Centri Culturali e Centri Sociali” posticipandone l’apertura al 15 giugno 2020. Di fatto per l’ennesima volta la Cultura in questo Paese viene messa all’ultimo posto, come anche questo maldestro DPCM ha confermato con la lettera M) posticipando anche le aperture di teatri e locali di spettacolo al 15 giugno 2020.
Si è creato quindi un disastro normativo perchè oggi un’attività di ristorazione se svolta da una snc ha libertà di operare, se invece è svolta da una associazione no!
Noi pensiamo che già questo passaggio sia del tutto fuori dall’ombrello Costituzionale . Già oggi notiamo che si stanno prendendo le giuste distanze da questo disposto e infatti la Regione Emilia Romagna ha già emanato un’ordinanza, che anticipa al 25 maggio quanto sospeso dal DPCM fino al 15 giugno, e la stessa cosa ha fatto la Città Metropolitana di Bologna.
Siamo sicuri che in questi giorni altre Regione e Province seguiranno la strada tracciata dall’Emilia Romagna.